Aggius: tradizioni e cultura popolare

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Aggius: tradizioni e cultura popolare

Aggius conserva un vasto patrimonio di tradizioni e cultura popolare. La festa patronale in onore di Nostra Signora del Rosario e di Santa Vittoria, la prima domenica di ottobre, ha ancora un’appendice tutta profana nella così detta “festa di li Agghjani”, ovvero degli scapoli.

Le processioni e i riti della Settimana Santa, di origine spagnola, ma ancor prima bizantina, sono accompagnati dal canto salmodiante delle Confraternite del Rosario e di Santa Croce e dei cori tradizionali.

Il canto corale d’origine religiosa, che si basa sull’accordo di cinque voci fuse tra di loro ha da sempre rappresentato una delle attività di maggior rilievo della vita sociale di Aggius. Con il passare degli anni, accanto ai temi religiosi si sono innestati anche temi di contenuto profano.
Tre i cori principali che valorizzano e tramandano la tradizione corale aggese:

  • Il coro Galletto di Gallura”, il cui nome è da ricondurre al particolare appellativo attribuito da Gabriele D’Annunzio, nel 1928, al famosissimo maestro di canto Salvatore Stangoni, direttore del coro sin dalla sua fondazione, nella prima metà degli anni Settanta.
  • “Il coro Matteo Peru”, nato negli anni cinquanta per merito di Matteo Peru uno dei più significativi interpreti dei canti di Aggius.
  • Il “coro Balori Tundu”, prende il suo nome da e in onore di Salvatore Stangoni, noto ad Aggius con il soprannome di Balori Tundu ma passato poi alla notorietà come “Galletto di Gallura”.

Nel ballo, il Gruppo Folk Aggius mantiene viva la secolare tradizione. 

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